Va fiera la Val di Vara dei suoi Sapori. E ne ha ben donde. Sentite un po’.

La Valle, nota anche come Valle del Biologico (vi ha sede un Biodistretto), passa in rassegna il suo corredo:

– Mucche al pascolo brado che mi danno latte e carne di ottima qualità? Le ho, quindi ho anche formaggi deliziosi.

– Campi e castagni che mi danno ottime farine? Li ho.

– Boschi ricchi di funghi pregiati e abitati da selvaggina? Li ho.

– Api che mi danno miele eccellente e sono un toccasana per tutte le colture? Le ho.

– Animali di bassa corte ben allevati e pasciuti? Li ho.

– I migliori prodotti dell’orto? Li ho, e a profusione.

– Olivi che mi danno un olio evo magnifico? Ce l’ho.

– Vigne che mi danno del vino di tutto rispetto? Non molte, ma le ho (segnalazione: la Cantina Sassarini che, pur essendo in comune di Monterosso al Marre è vicinissima a Pignone).

– Aria pulita e acque purissime? Hai voglia!

E via di questo trotto per tutto ciò che, praticamente, concorre alla preparazione dei piatti.

Quanti e quali Sapori possano scaturire da un tale ben di Dio ci vuol poco a immaginarlo e ciò dà conto del fatto che essi sono la vera carta vincente della Val di Vara a tavola. Lo vedremo tra poco, perché adesso conviene farci un’idea della Valle.

Come ci si arriva? La prima risposta è con l’autostrada A12, comoda, comodissima, tanto provenendo da Genova che dalla Spezia. Ma calarcisi dal Passo di Cento Croci, a circa 1000 metri di altitudine, dopo aver risalito la dorsale della val di Taro, è un’emozione da provare. Cento Croci? La leggenda vuole che qui si rintanassero (siamo lungo un’antica via del sale) dei briganti che, una volta derubato chi transitava, lo sopprimeva. Leggende certo, ma che poi finiscono per cristallizzarsi.

Detto en passant, vi sono diversi altri magnifici accessi attraverso i crinali, specie dalla Lunigiana, tutti da “scoprire”: itinerari di assoluta bellezza e grande interesse.

Ma torniamo al Cento Croci. Appena passato il valico, un po’ deturpato da colossali pale eoliche (nota: fino a quando saremo insaziabili divoratori di energia è anche ridicolo, se non sciocco, dolersene), la vastità degli spazi, le zone prative e pascolive, gli acclivi, le ondulazioni alternate ad elevazioni più severe tra cui il monte Zatta da cui nasce il fiume che dà il nome alla Valle, l’Alta Via dei Monti Liguri che passa proprio di lì, una presenza umana rarefatta ma perfettamente percettibile dedita in specie a governar gli armenti, il mare di cui s’intuisce la vicinanza sebbene l’aria profumi di bosco e di macchia e di terre estese a perdita d’occhio, la più parte incontaminate, e poi tutto è cielo e acque gorgoglianti, gioiose: ecco il biglietto da visita o, meglio, il biglietto d’ingresso della Valle del Biologico.

Intanto la provinciale scende rapida, serpeggiando; in appena una dozzina di chilometri si perdono 700 metri di quota e si giunge a Varese Ligure, principale centro dell’Alta Valle, dove s’incontra il fiume il cui corso non si poteva vedere dal Cento Croci perché annidato sul versante opposto il quale, a sua volta, fa parte di un sistema montuoso strapiombante che separa la Valle dalla costa tra Deiva Marina e le Cinque Terre, e dal Genovesato.

Dante ce ne ha dato perfettamente l’idea: “Noi divenimmo intanto a piè del monte; / quivi trovammo la roccia sì erta, / che ’ndarno vi sarien le gambe pronte. /  Tra Lerice e Turbìa la più diserta, / la più rotta ruina è una scala, / verso di quella, agevole e aperta” (Dante e Virgilio si apprestano a salire la montagna del Purgatorio e osservano che la parete è così ripida che la roccia più scoscesa e impervia in Liguria – tra Lerici e la francese La Turbie – al confronto di quella è una scala di facile accesso).

Varese Ligure (paese che ha dato i natali alla bellissima Luigia Pallavicini cui Ugo Foscolo ha dedicato un’ode – “I balsami beati / Per te Grazie apprestino…”- in seguito alla caduta di lei da cavallo, caduta che le ha sfigurato il volto) è il centro principale dell’Alta Valle la quale conta altri 6 comuni: Carro – Carrodano – Maissana – Rocchetta di Vara – Sesta Godàno – Zignago.

Della Media e Bassa Valle, invece, fanno parte 8 comuni: Beverino – Bolano – Borghetto di Vara – Brugnato – Calice al Cornoviglio – Follo – Pignone – Riccò del Golfo. In tutto 15 comuni, ma con numerose frazioni, piccoli agglomerati spesso pregni di fascino. Varese Ligure e Brugnato sono “Borghi rotondi” e con Pignone sono insigniti della Bandiera Arancione TCI.

L’amena valle è adagiata pressappoco parallela al mare e si protende fin quasi alle soglie della Spezia.  Nel prepararvi al soggiorno, rovistate tra i diversi siti internet e vi accorgerete che ogni località, ancorché minuscola, ha in serbo qualche suo “gioiello” o “tesoro” o specificità. Sperimentando poi in loco, con curiosa discrezione, entrerete in sintonia con la Valle e con i suoi abitanti. E’ il meglio che possiate fare.

Delizie al palato

La dovizia di prodotti vista sopra, trova il suo momento di sintesi nella cucina che è sì di entroterra ligure, ma non priva di qualche eco di toscana (Massa Carrara). Cucina che è facile tradurre in esperienze enogastronomiche di spessore, grazie anche al fatto che stante l’intrinseca bontà degli ingredienti, può fare a meno di sofisticate elaborazioni. Infatti propone:

– con le paste fatte in casa, i ravioli ripieni di carne e verdura, conditi con sugo di carne o funghi; le tagliatelle di farina mista di castagne e grano, condite con il pesto o con la ricotta; i pansotti conditi con la salsa di noci, i “croxetti” che sono dischetti di pasta pressati a mano in uno stampo e controstampo di legno (una specie di conio) così da imprimere sulle due facce diverse immagini, conditi con un pesto a base di maggiorana, pinoli, noci e parmigiano;

– gli gnocchi di patate (locali, tra l’altro c’è una Patata di Pignone). La polenta, il pane di castagne.

– carni di agnello e di coniglio cotte al forno o in tegame, ma anche il cinghiale. Cima alla genovese.

– torte di riso e torte di verdura (o salate). Tanti ortaggi squisiti (verdure di ogni tipo, legumi, patate, fagioli cannellini e borlotti).

– per dolce, il buccellato, il pandolce, il castagnaccio e le crostate con la marmellata.

D’influsso toscano sono i panigacci e i testaroli, tipici della Lunigiana, conditi con pesto o con olio evo locale e parmigiano grattugiato, a volte anche con sugo di pomodoro.

Gambe sotto il tavolo

Trattoria Medinelli – Pignone

Ristorante Amici – Varese Ligure

 

Andar per provviste

Molti dei prodotti locali di qualità, tipici e tradizionali, si trovano nelle botteghe dei paesi, ma in particolare nell’Alta Valle, che è la più intrisa di naturalità, ci sono altri indirizzi interessanti:

A Carro (paese d’origine della famiglia di Niccolò Paganini):

Agriturismo Il Filo Di Paglia: ortaggi, frutta, miele, olio di oliva, bovini, ovini e galli giganti

 

A Maissana

Azienda Agricola San Isidoro: cereali, sfarinati, ortaggi, frutta secca e trasformati

Agriturismo “Giandriale”: ortaggi, frutta, erbe aromatiche, bovini e cavalli

 

A Rocchetta di Vara

Agriturismo “Riomaggiore Mare E Monti”: ortaggi, castagne e bovini

Agriturismo “Moscatelli Enzo”: ortaggi, cereali e castagne, bovini e ovicaprini da carne

 

A Sesta Godàno

Agriturismo I Luvi: Olio extra vergine d’oliva certificato biologico, uva biologica, prodotti dell’orto e frutta biologica

Ristorazione

Ospitalità: 5 posti letto

Attività offerte

trekking, bird watching

Cascina Le Bosche: miele (Acacia, Castagno, Millefiori, Erica, Melata, Tiglio), piccole quantità di frutta (mele) e ortaggi (zucche, fagioli, patate e mais).

 

A Varese Ligure

Azienda Agricola Le Piccole Erbe: erbe aromatiche, piante officinali essiccate, tisane, sale aromatizzato, zuccheri

profumati alle erbe, liquori d’erbe e di piccoli frutti.

Azienda agricola Biovara: ortaggi, frutta, marmellate, conserve di pomodoro, succo di mela

Agriturismo “Il Gumo”: ortaggi di stagione, erbe aromatiche, liquori, marmellate e conserve.

Agriturismo “Il Risveglio Naturale”: confetture, pane, focaccia, pasta e taralli, tisane. 

Agriturismo “La Merlotta”: ortaggi, frutta, carni bovine e ovine

Cooperativa Casearia Val Di Vara: latte e formaggi certificati biologici e yogurt bio, salumi, miele, pasta, olio, vino,

confetture e prodotti stagionali dell’orticultura dei soci.

 

In vetrina

Cooperativa Casearia Val di Vara

Località Perazza – 19028 Varese Ligure (SP)

Tel. 0187 842108

www.coopcasearia.it

Mail: info@coopcasearia.it

La Cooperativa, nata nel 1978, raccoglie e trasforma nel proprio caseificio tutto il latte prodotto dai soci. Sette formaggi su 13 (inclusa la ricotta, che non è propriamente un formaggio) hanno la certificazione biologica grazie al fatto che molti soci allevatori adottano l’agricoltura biologica. L’attività produttiva coniuga antiche ricette di caseificazione con moderne tecnologie alimentari.

Il Caseificio dispone di uno spaccio per vendita diretta aperto tutti i giorni, dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00, esclusi lunedì pomeriggio, mercoledì pomeriggio e domenica mattina. Si possono acquistare, oltre ai formaggi, Yogurt Bio, Salumi, Miele, Pasta, Olio, Vino, Confetture e prodotti stagionali dell’orticultura dei soci.

Il Caseificio, visitabile, presenta un bel ventaglio di prodotti preparati utilizzando sia latte crudo che pastorizzato. Si ottengono formaggi a pasta dura e pasta molle, alcuni di gusto deciso, altri di gusto fresco e delicato, formaggette, tomini e…ricotta ottima anche come dessert.

 

Chimica bandita, lavorazione a mano prevalente.

Nel sito, sotto “Prodotti”, si trovano “finestre” che danno ampio conto delle caratteristiche, anche organolettiche, di ciascun formaggio (compresa, come abbiam detto, la parente stretta, la ricotta). 

 

Pronti, partenza, via!

Agenzie che fanno l’incoming

Guide e accompagnatori

Organizzatori attività en plein air

 

VAL DI VARA (SP) www.valdivara.it