QUESTI I TEMI CHE SONO STATI DISCUSSI NELLA 2° GIORNATA DEL FESTIVAL DEL PESCE D’ACQUA DOLCE A NAGO-TORBOLE SUL GARDA TRENTINO, ECCO UNA SINTESI

 

Dopo l’inaugurazione del Festival alla presenza del Sindaco di Nago Torbole Gianni Morandi, del Vice sindaco Sara Balduzzi, dell’assessore al Turismo di Arco Dario Ioppi e del Presidente dell’Apt Garda Dolomiti Silvio Rigatti, lo chef Isidoro Consolini ha preparato il piatto Pesci del Garda nel prato”, con salmone, trote bianche e rosa e lavarello, puntando alla realizzazione di un piatto sostenibile, dall’estetica raffinata e green. Di seguito un breve video sulla giornata di ieri: https://we.tl/t-iFLm9jqrSs .

La 2° giornata ha fatto il punto sulla situazione ittica del lago di Garda, uno dei temi primari di questo evento.

I relatori del convegno erano: Filippo Gavazzoni, Vicepresidente Comunità del Garda; Leonardo Pontalti, dell’Ufficio Faunistico Provincia Autonoma di Trento; Ivano Confortini, biologo – Regione Veneto; Barbara Pellegri, Presidente di Astro. Ha moderato il dibattito il prof. Giovanni Garavaglia, esperto di ambiente e Segretario generale del Club dei Sapori. E’ intervenuto il Segretario della Comunità del Garda Livio Ceresa che ha portato i saluti della Presidente On. Maria Stella Gelmini a cui ha fatto seguito il Vicepresidente Filippo Gavazzoni che ha introdotto l’incontro.

“Una delle cose più importanti e caratterizzanti del Lago di Garda è la sua biodiversità, legata all’ittiofauna. Infatti sono proprio le specie ittiche gardesane, che hanno caratterizzato l’economia costruendo tradizioni e realtà importanti fino al dopoguerra. Certo, l’avvento del turismo ha in un certo qual modo interrotto quel forte legame con il territorio e con il Lago che era tipico delle genti gardesane. Oggi la situazione della disponibilità ittica risente chiaramente di una società che è cambiata e di un habitat non più in grado di sostenere se stesso.

Sono convinto però che il vero obiettivo da perseguire per il futuro del bacino Benacense e come futuro intendo sia la parte legata al turismo, che quella legata alla sua ittiofauna e il suo ecosistema, sarà recuperare quel grande patrimonio rappresentato appunto dalle specie ittiche, fregiando di un marchio di qualità il pescato gardesano, che vive nelle acque più pulite d’Italia, nell’ordine dei grandi laghi subalpini e sarà certo l’elemento distintivo che caratterizzerà la promozione turistica la valorizzazione del territorio e la sua tutela nel prossimo futuro. Dobbiamo puntare su cui che ci rende unici e su ciò che ha una storia da raccontare”.

Filippo Gavazzoni, Vicepresidente Comunità del Garda

 

Gli interventi degli altri relatori presenti

I ruscelli vivaio per la trota marmorata

“Le Associazioni pescatori ripopolano i fiumi del Trentino con le giovani trote marmorate cresciute nei piccoli affluenti, che sono appositamente coltivati a tal fine e sono chiamati perciò “ruscelli vivaio”. Nel fiume, le trote marmorate possono poi raggiungere il metro di lunghezza. Alcune si trasferiscono nel lago, dove si trasformano: sostituiscono la loro livrea marmoreggiata con un’altra argentea, cosparsa di macchiette nere a forma di X: diventano così trote lacustri. In autunno, le trote lacustri risalgono gli immissari del lago per la deposizione delle uova, ma incontrano sbarramenti, che impediscono loro di raggiungere le aree di frega. Alcune di queste trote sono allora prelevate dalle Associazioni pescatori e riprodotte in incubatoio. Le uova fecondate sono poi immesse nel fiume a monte degli sbarramenti, oppure nei “ruscelli vivaio”.

Leonardo Pontalti, Provincia Autonoma di Trento, Servizio Faunistico

 

I mutamenti della fauna ittica nel lago di Garda

“La fauna ittica del lago di Garda, nel corso degli anni, è stata interessata da estinzioni e introduzioni che ne hanno modificato significativamente la composizione. A fronte della riduzione della consistenza di talune specie, come l’alborella e il carpione, si è assistito ad un incremento di altre specie, come il coregone lavarello, introdotto agli inizi del secolo scorso e che ha ormai, assieme all’agone, rappresenta la specie di maggior interesse piscatorio.

A fronte di un quadro ittio-faunistico in continua evoluzione, gli Enti competenti dovranno attivare ogni azione possibile per la salvaguardia ed incremento delle specie autoctone di maggior interesse alieutico, ma soprattutto, naturalistico con l’obiettivo del mantenimento della biodiversità originaria del lago di Garda. In quest’ottica anche l’allevamento finalizzato al ripopolamento assume un ruolo importante, soprattutto se indirizzato alle specie ittiche più in difficoltà”.

Ivano Confortini, biologo, coordinatore aspetti faunistici della Regione Veneto

 

Una storia vera: la troticoltura in Trentino, dai primi allevamenti alla cooperazione

“Allo scopo di qualificare e promuovere l’immagine della trota locale, nel 1989 nasce ASTRO, una cooperativa per la lavorazione e la trasformazione di Trote e Salmerini provenienti esclusivamente da allevamenti del Trentino, territorio che offre loro l’habitat migliore per nascere e svilupparsi. Da allora, con l’impegno di un intero sistema, le Trote del Trentino si sono imposte e contraddistinte come vera eccellenza del territorio. Una storia vera, sugellata nel 2017 dal riconoscimento europeo di Indicazione Geografica Protetta. Ad oggi la Astro possiede 70 impianti che coprono una superficie complessiva di 25 ettari di specchio d’acqua dove lavorano circa 450 dipendenti: la dimensione degli allevamenti permette un basso impatto ambientale, molto importante in ottica di sostenibilità. L’attenzione alla sostenibilità e alla tutela del territorio è manifestata anche dal marchio di certificazione ambientale Friends of the Sea, di cui la ditta è stata da poco insignita. Tuttavia l’azienda non si occupa solo di itticoltura, ma a breve lancerà sul mercato farmaceutico un prodotto a base di Omega 3, ottimo per la prevenzione di malattie cardiovascolari e come antinfiammatorio”.

Barbara Pellegri, Presidente Astro

 

La giornata è proseguita con varie degustazioni di olio extravergine Dop con il Consorzio Dop Garda e l’azienda l’Agraria di Riva del Garda, ecc. mentre sono iniziato lo show cooking con il giovane e già quotato chef Fiorenzo Perremuto che ha proposto il suo piatto “In fondo al lago”, una tartare di trota e agrumi arricchita con mango, yogurt acido, rapa agra, maionese di trota, gel di limone, il dressing Ulidea del Garda con Salicornia (detta asparago di mare), infine, per concludere, una granita al Gin Vento e cetriolo con una presentazione speciale. Il tutto è stato servito ai presenti, nei 4 show cooking, sui piatti green di prestigioso bambù forniti dalla ditta SDG SpA di Pastrengo e con il supporto tecnologico di Internorm.

 

Acquacoltura, biodiversità e varietà del pesce di lago: i temi del 1° convegno al Festival del pesce d’acqua dolce
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